"Quei fiori all'occhiello..."

Durante una manifestazione tenutasi circa un mesetto fa a Sorrento, il Sorrento Ceramic Festival, ho incontrato e conosciuto una maestra ceramista di Roma, la stessa che ho menzionato già nello scorso post.
Finito il laboratorio di incisione e graffito, tenuto da un giovane artista di Deruta, volli fare un giro negli altri stand che, per mancanza di tempo, non avevo ancora visto.
Mi colpirono immediatamente i lavori di quest'artista e mi fermai affascinata a guardarla lavorare. Credevo si trattasse di porcellana, quella tipica di Capodimonte che tutti almeno una volta nella propria vita hanno visto ma nel chiederle, appunto, se si trattasse di porcellana mi rispose che era terracotta smaltata e mi invitò a provare.
Bastarono pochi minuti e le sue parole per decidere che avrei continuato ad esercitarmi a casa.
E infatti due giorni dopo realizzai, con la stecca in legno che mi regalò, questi micro bouquet come mi aveva insegnato. Purtroppo il tempo trascorso insieme fu molto poco ma ho in mente ogni suo prezioso consiglio. Alcuni giorni fa riguardandoli,  pensai a quel piccolo bouquet di fiori che si mette all'occhiello delle giacche. In genere ogni sposo ne ha uno il giorno del suo matrimonio.
Mi è sembrato carino intitolare questo post "Quei fiori all'occhiello...", ora non resta che cuocerli e smaltarli e saranno pronti per decorare, ad esempio, scatole portagioie o altro.





Nessun commento:

Posta un commento